La Vigor, supera anche il Novoli 2-1

Il malandato terreno di gioco del Comunale conferma quanto preventivato in settimana costringendo il Trani a sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione di un Novoli grintoso e per nulla demotivato dallo stallo societario. Ad un primo tempo ben condotto dai padroni di casa fa da contraltare una ripresa nella quale sono i leccesi a rendersi maggiormente pericolosi, stimolati dal gran desiderio di bypassare le difficoltà incontrare sul proprio cammino. In un pomeriggio grigio ed abbastanza ventoso, sugli spalti vengono festeggiati i 10 anni dalla fondazione del gruppo "GBA" (prima della gara capitan Cioffi omaggia gli ultras con un pallone celebrativo) mentre nel settore ospiti sono presenti una ventina diindomiti tifosi salentini.

Il primo squillo è costituito da una rovesciata di Rizzo a centro area che sorvola la traversa ma la gara si incanalaben presto su binari congeniali ai biancazzurri: al 14' un tocco di mani in area salentina su cross di Riontino è punito con il rigore che bomber Manzari trasforma tirando centralmente con Antonica vanamente proteso a destra. L'attaccante (capocannoniere dell'Eccellenza con 12 realizzazioni) accusa un riacutizzarsi del malanno che lo ha colpito in settimana ed è immediatamente sostituito da Martinelli, non prima di aver avuto un battibecco con un nervoso Schiavone. De Santis tenta il raddoppio con una punizione da posizione defilata ma l'estremo ospite blocca. Un'interessante combinazione tra Rizzo e Quarta permette ai novolesi di sfiorare il pareggio: la sponda del primo è raccolta dal compagno che calcia da pochi passi ma Sansonna è strepitoso ad opporsi con il guantone. Un'ottima azione personale di Trotta (apparso tuttavia ancora alla ricerca della giusta intesa con i compagni di squadra) è sventata a fatica dalla retroguardia salentina. Al 40' il raddoppio locale con Cannone che si inserisce in maniera astuta tra difensore e portiere scavalcando Antonica con un morbido pallonetto per poi appoggiare nella porta sguarnita. Nel finale di frazione una botta di Marasco è frenata da Sansonna, dall'altro lato Trotta è anticipato in uscita.

La ripresa non registra alcunchè fino al 18', momento in cui Rizzo è abile ad incunearsi in area battendo il portiere adriatico con un rasoterra all'angolino: i ragazzi di Costantino tornano a subire goal dopo oltre 350 minuti (l'ultimo a bucare la porta tranese era stato Carminati del Casarano il 21 dicembre scorso). La rete rianima gli ospiti che aumentano la pressione costringendo i padroni di casa ad arretrare il proprio raggio d'azione. La Vigor spreca alcune buone opportunità in contropiede venendo a mancare nella fase di costruzione della manovra, nel frattempo Costantino concede a Matteo Precchiazzi il debutto stagionale (dopo il rientro alla base da Giulianova e l'infortunio) tra gli applausi dei suoi concittadini. De Santis prova ancora ad inquadrare il bersaglio su punizione ma la traiettoria non inganna Antonica che, qualche minuto dopo, anticipa Trotta con un intervento fuori area in cui sembra toccare la sfera con le mani: le rimostranze tranesi non producono esito. Qualche momento di paura per Cioffi, vittima di una pallonata alla testa nel corso di uno degli ultimi disperati assalti degli ospiti; l'ultima possibilità, infatti, capita sui piedi di Denisi ma la conclusione è debole. Al fischio finale grande fair play della tifoseria biancazzurra che tributa applausi anche ai calciatori leccesi (che hanno raggiunto Trani autotassandosi) nello stesso istante in cui i supporters novolesi espongono uno striscione eloquente.

Le battistrada non falliscono le rispettive sfide: Vieste e Nardò surclassano Ostuni e Castellaneta, la VirtusFrancavilla supera di misura un coriaceo Molfetta ragion per cui la Vigor mantiene il quarto posto (con 36 punti) rimanendo nella scia delle prime. E domenica prossima il Trani renderà visita al fanalino di coda Galatina per un confronto che, memori delle difficoltà incontrate conSudest ed Ostuni, i ragazzi di Costantino non sottovaluteranno in modo tale da inaugurare al meglio la lunga serie di scontri al vertice a cui saranno chiamati dal prossimo mese.