Altri sport
Nella Bat corsi di preparazione per il salvataggio in acqua
Curati dalla Federazione italiana di nuoto
Trani - lunedì 17 maggio 2010
L'estate è alle porte e ci si prepara alla stagione balneare. Un richiamo naturale, quello dell'acqua, quasi ancestrale che riversa milioni di utenti verso il mare e, nel periodo invernale, nelle piscine. In Puglia il fenomeno è in crescita grazie anche alla costruzione di nuove e moderne strutture che permettono a tanti ragazzi di appassionarsi agli sport acquatici. Ne è dimostrazione che la Fin (Federazione Italiana Nuoto ndr), ha aumentato sensibilmente, negli ultimi anni, il numero di piscine affiliate anche nella nostra zona.
«Sai nuotare per 100 metri senza fermarti, a stile libero e rana? Sai fare un percorso sub con disinvoltura per 25 metri? La sezione salvamento FIN ti aspetta per valutare le tue competenze natatorie e rafforzare le tue conoscenze per il salvamento acquatico». Questo l'invito che la Federazione rivolge ai tanti appassionati con i requisiti adatti per prepararli al salvamento. Come previsto dalle Disposizioni Generali fornite dall'Ordinanza delle Capitanerie di Porto competenti per territorio, le strutture balneari sono obbligate a essere fornite di servizio di salvataggio con assistenti bagnanti brevettati. I corsi riservati a chi sa già nuotare prevedono lezioni teorico-pratiche per circa 48 ore complessive e si svolgono presso le piscine affiliate con maestri di salvamento regolarmente riconosciuti dalla Federazione.
Storicamente non è il salvamento che deriva dal nuoto ma viceversa. Difatti, nell'antichità, esistevano i "rari nantes", esperti nuotatori che erano capaci di nuotare negli specchi d'acqua a disposizione, che si trattasse di mari o laghi. Da lì, alla fine del 1800, è nato il nuoto sportivo. La sua culla in Italia è stata il Tevere. Anche la Puglia ha avuto i suoi custodi del mare, tra pescatori e giovani abitanti della costa con spiccate attitudini al nuoto. Con l'avvento delle piscine anche i ragazzi dell'entroterra Pugliese hanno potuto sviluppare le loro attitudini al nuoto, un attività affascinante, con radici profonde nel passato.
Per ulteriori informazioni è possibile consulta il sito web www.federnuotopuglia.it oppure contattare il fdiduciario FIN Francesco Mastroamuro presso la piscina comunale di Andria (telefono 0883.565469 - 339.8901587)
«Sai nuotare per 100 metri senza fermarti, a stile libero e rana? Sai fare un percorso sub con disinvoltura per 25 metri? La sezione salvamento FIN ti aspetta per valutare le tue competenze natatorie e rafforzare le tue conoscenze per il salvamento acquatico». Questo l'invito che la Federazione rivolge ai tanti appassionati con i requisiti adatti per prepararli al salvamento. Come previsto dalle Disposizioni Generali fornite dall'Ordinanza delle Capitanerie di Porto competenti per territorio, le strutture balneari sono obbligate a essere fornite di servizio di salvataggio con assistenti bagnanti brevettati. I corsi riservati a chi sa già nuotare prevedono lezioni teorico-pratiche per circa 48 ore complessive e si svolgono presso le piscine affiliate con maestri di salvamento regolarmente riconosciuti dalla Federazione.
Storicamente non è il salvamento che deriva dal nuoto ma viceversa. Difatti, nell'antichità, esistevano i "rari nantes", esperti nuotatori che erano capaci di nuotare negli specchi d'acqua a disposizione, che si trattasse di mari o laghi. Da lì, alla fine del 1800, è nato il nuoto sportivo. La sua culla in Italia è stata il Tevere. Anche la Puglia ha avuto i suoi custodi del mare, tra pescatori e giovani abitanti della costa con spiccate attitudini al nuoto. Con l'avvento delle piscine anche i ragazzi dell'entroterra Pugliese hanno potuto sviluppare le loro attitudini al nuoto, un attività affascinante, con radici profonde nel passato.
Per ulteriori informazioni è possibile consulta il sito web www.federnuotopuglia.it oppure contattare il fdiduciario FIN Francesco Mastroamuro presso la piscina comunale di Andria (telefono 0883.565469 - 339.8901587)