Calcio

Stadio: interviene l'associazione Polisportiva Trani

Tre componenti spiegano perché è giusto non pubblicare il nuovo bando

I problemi legati alla gestione dello stadio sono stati aggirati e non superati. E in molti scommettono che a metà febbraio ci si ritrovi nelle stesse condizioni di oggi. Dopo la decisione del commissario prefettizio, Angelo Trovato, di prorogare di un altro mese l'affidamento della struttura alla Fortis in attesa dell'aggiudicazione del nuovo bando, ci si interroga sull'utilità o meno di andare ad espletare con così tanta urgenza una gara che nessuno vuole, dai partiti politici agli addetti ai lavori. Anzi. Sono proprio le società di calcio cittadine a porre in evidenza la necessità di rimandare a dopo le elezioni ogni decisione in merito all'impiantistica sportiva. Ne parla Enzo Perna, già dirigente della Fortis Trani dal 1999 al 2002, attualmente vice presidente dell'associazione Polisportiva Trani, associazione che raggruppa quasi tutte le società di calcio cittadine (Fortis compresa) e anche altre realtà extracalcistiche fra cui la Judo Trani. Nata a luglio con l'intenzione di garantire nell'immediato futuro una crescita armonica del movimento calcistico e sportivo locale, in particolare del settore giovanile, l'associazione non ha avuto esitazione nello schierarsi contro la decisione di un'immediata pubblicazione del bando di gestione dello stadio. «Rimandare di un mese il problema - dice Perna - non significa risolverlo. Mi auguro che il commissario comprenda che è bene lasciare tutto come sta fino al termine del campionato. Abbiamo l'impressione che dare lo stadio in gestione sia inteso come scaricare una competenza onerosa a qualcuno. Al contrario, noi riteniamo che la gestione del Comunale debba rientrare in un progetto più ampio che vada necessariamente discusso con i prossimi amministratori per poter dar vita ad un progetto a lungo termine. Sul provvedimento bisogna discuterne con calma e con attenzione, ragionarci. Per la crescita dello sport occorre una pianificazione di interventi che richiede un costante dialogo fra società e amministrazione comunale locale. Espletando ora il bando il commissario pregiudicherebbe questa possibilità».
Sul da farsi, l'associazione ha sviluppato una serie di progettualità. Ne parla un altro socio, Paolo Lomolino, allenatore dell'Oratorio Trani (squadra di calcio femminile): «All'indomani dell'insediamento del commissario, protocollammo una richiesta nella quale si chiedeva di poter ipotizzare una bando di gestione a più ampio raggio, che prevedesse un periodo di tempo più lungo rispetto ai tre anni attuali e che tenesse conto anche di altre strutture, come il Bovio ad esempio, in stato di totale abbandono, dove giocano e si allenano tantissime squadre fra cui quella femminile. Una rimodulazione delle modalità del bando in relazione a questi due criteri ci avrebbe permesso di poter sviluppare una fortissima programmazione delle attività sportive, di ipotizzare degli investimenti, di concerto con l'amministrazione, per ottimizzare gli spazi e rendergli più consoni alle attività necessarie per le varie discipline sportive. Con il Comune si potrebbero programmare degli interventi di ristrutturazione e di risistemazione, mettere la parola fine a tutta una serie di incresciosi problemi che quotidianamente si presentano sui campi». Anche Costantino Baratta (presidente della Polva e socio dell'associazione) invita il commissario a ripensarci definitivamente e di lasciar determinare sull'argomento la prossima amministrazione. «Anche perché - spiega - se il bando di gara dovesse rispecchiare le modalità e i costi anticipati da Traniweb, non troverebbe interlocutori perché sarebbe appena sufficiente per pagare le bollette».
Biagio Fanelli junior
  • Stadio di Trani
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