Trani - Galatina 3-1

Il Trani applica la regola del 3 anche al Galatina. Dopo il Castellaneta, al Comunale lascia i tre punti anche la squadra di Levanto.

L'assenza di De Santis (contrattura, pronto con il Casarano) costringe Pizzulli a rivedere gli intrepreti del suo 4-2-3-1. Il tecnico costruisce una mediana di interditori (Fabiano e Caputo) e preferisce come under D'Angelo a Milloni: sua la fascia destra, mentre Campo (in dubbio fino all'ultimo) presidia la corsia sinistra. Ed è da quella parte che nasce la prima occasione dopo appena 60 secondi. Campo serve Dell'Oglio, cross al centro con Petruzzella che non riesce a sfruttare l'uscita a vuoto di Cavalera (palla alta).

Il Galatina (schierato con analogo modo, 4-2-3-1) attende e riparte, sfruttando le qualità di Giorgetti e Patruno. Quest'ultimo calcia male una punizione da posizione interessante (minuto 13). Proteste tranesi al 15' per una trattenuta su Di Pinto in area. Senza De Santis il Trani tenta spesso la soluzione del lancio lungo, facile preda della difesa del Galatina che bada molto a far girare la palla tentando con frequenti cambi di fronte di mettere in difficoltà la difesa tranese. La partita si sblocca in favore del Trani nell'ultimo giro di lancette del primo tempo. Su un pallone vagante nell'area del Galatina, Citto colpisce ingenuamente in area Petruzzella. L'arbitro concede il rigore trasformato da Campo.

La ripresa si apre così come si era chiuso il primo tempo, nel segno di Campo. Il numero 10 porta il Trani sul 2-0 con una precisa conclusione dai 25 metri che sorprende Cavalera. A questo punto il Galatina deve giocarsi il tutto per tutto. Levanto aumenta il potenziale offensivo ma alla prima ripartenza tranese becca il tris. Di Pinto al 10' va via sulla destra e serve un assist d'oro a Caputo, il centrocampista sbaglia la conclusione che si trasforma in un assist perfetto per Campo: tripletta. Partita chiusa ma ancora ricca di occasioni. Al 25' è Di Pinto ad andare vicinissimo al quarto gol ma dopo aver saltato l'ultimo difensore rimasto tra lui e il portiere non inquadra il bersaglio di un niente. Contentino agli avversari, un rigore nel finale trasformato da Giorgetti per rendere meno indigesta una sconfitta che aveva assunto connotati pesanti.