Calcio
Ursus Trani, Vincenzo Povia lascia
Si cerca un nuovo presidente, lotta contro il tempo
Trani - venerdì 11 luglio 2008
La notizia era nell'aria già da alcuni giorni, adesso è arrivata la conferma ufficiale. Il presidente dell'Ursus, Vincenzo Povia (per molti "il presidentissimo") ha deciso di lasciare il timone della società. La sofferta scelta è dettata dal fatto che l'inossidabile presidente inizia a sentire il peso dell'età (82 primavere). Dopo quasi 40 anni di presidenza, logico dunque volersi godersi la pensione. Povia ha deciso di cedere la società a titolo gratuito, purché chi subentri dimostri attenzione ed abnegazione nei confronti della società calcistica più longeva di Trani. L'Ursus Trani vanta 54 anni di storia, in cui ha permesso a migliaia di ragazzi (tranesi e non), di poter praticare liberamente e gratuitamente lo sport più amato del mondo. Dopo l'ottimo campionato dello scorso anno, l'Ursus è in odore di ripescaggio in Prima Categoria, ma a questo punto occorre trovare un capitano che guidi la nave.
I termini per l'iscrizione non lasciano ben sperare: entro il 21 luglio bisognerà provvedere all'invio del bonifico per l'iscrizione al campionato di competenza, altrimenti la più antica società di calcio di Trani sarà costretta a chiudere i battenti. I giovani calciatori che compongono la rosa stanno cercando di coinvolgere l'imprenditoria locale in questo progetto. «Sarebbe - dicono - un enorme peccato perdere questo patrimonio, un pezzo di storia calcistica della città. Far sparire l'Ursus sarebbe come demolire un monumento antico che tutti ci invidiano». Da qui l'appello: «Invitiamo tutti quelli che hanno a cuore le sorti della squadra, Istituzioni comprese, ad aiutarci. Sarebbe davvero triste non vedere più in campo quelle undici maglie giallorosse».
I termini per l'iscrizione non lasciano ben sperare: entro il 21 luglio bisognerà provvedere all'invio del bonifico per l'iscrizione al campionato di competenza, altrimenti la più antica società di calcio di Trani sarà costretta a chiudere i battenti. I giovani calciatori che compongono la rosa stanno cercando di coinvolgere l'imprenditoria locale in questo progetto. «Sarebbe - dicono - un enorme peccato perdere questo patrimonio, un pezzo di storia calcistica della città. Far sparire l'Ursus sarebbe come demolire un monumento antico che tutti ci invidiano». Da qui l'appello: «Invitiamo tutti quelli che hanno a cuore le sorti della squadra, Istituzioni comprese, ad aiutarci. Sarebbe davvero triste non vedere più in campo quelle undici maglie giallorosse».