Tensostatico di Trani
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Utilizzo delle strutture, la Geda denuncia tagli alle ore

Laraia: «Disattesi accordi ventennali. Favorite solo alcune società»

Dopo cinque richieste cadute nel vuoto, Geppino Laraia sbotta. Il presidente della Geda Trani (massima espressione della pallavolo maschile locale) chiede, attraverso la stampa, all'amministrazione comunale ed al dirigente competente di riequilibrare con urgenza le posizioni dominanti di alcune società nell'utilizzo delle strutture sportive cittadine, a svantaggio di altre, fra cui la Geda che quest'anno svolge oltre ad un campionato di categoria (Prima divisione) due campionati giovanili obbligatori. Laraia lamenta dei sensibili tagli di ore ed un modus operandi che non tiene affatto conto di quelli che, per 20 anni, sono stati i criteri all'origine della pianificazione del calendario stagionale.

Negli ultimi 20 anni, le società sportive tranesi ed il Comune, per la suddivisione degli spazi, hanno sempre utilizzato delle tacite regole operative. Le società solitamente si riuniscono più volte per definire gli orari della stagione in base alle esigenze determinate dai campionati di categoria da disputare poiché ogni campionato implica vari obblighi soprattutto per quanto concerne l'attività del settore giovanile. In fase di assegnazione di spazi e orari si tutelano le società che svolgono i campionati maggiori. Queste, di solito, scelgono prioritariamente, in ordine gerarchico e sportivo, gli spazi necessari per la prima squadra. Gli orari delle strutture sono sempre stati suddivisi in fasce alte per le prime squadre (dalle 18.30 alle 21.30, più mezzora per la doccia) ed in fasce basse per le squadre di settore giovanile dei campionati obbligatori. In ultimo, vengono accontentate le esigenze delle società che non svolgono attività di categoria ma solo attività giovanile e promozionale. Incastrate le varie esigenze di tutte le società e sottoscritti gli orari da tutti i rappresentanti dei sodalizi sportivi, si passa poi all'applicazione del calendario. Sino a raggiungimento di un pieno accordo fra tutti, restano in vigore gli orari dell'anno precedente. L'amministrazione prende atto dell'accordo e da un seguito operativo.

Quest'anno, per Laraia, ogni regola è stata disattesa. «L'accordo attualmente in vigore – dice il presidente della Geda - è stato adottato solo fra alcune società. Sono stati variati gli orari rinvenienti dallo scorso anno pur senza un accordo unanime. Alla Geda è stato tolto l'orario di rifinitura del venerdì in fascia alta per dar spazio ad una società che svolge esclusivamente attività giovanile e che si rifiuta di utilizzare le fasce orarie basse di competenza. Una metodologia gravemente lesiva dei diritti sportivi sempre garantiti che quest'anno trovano stranamente consenziente l'amministrazione comunale ed il dirigente competente che, seppure sollecitato cinque volte a ripristinare la legalità operativa delle strutture sportive comunali, non ha inteso ancora intervenire avallando la illecita procedura posta in essere solo da alcune realtà sportive».
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