Volley B1, per l'Aquila Azzurra sconfitta indolore

Tanta rabbia per una sconfitta ingiusta determinata anche da un arbitraggio ritenuto insufficiente, ma anche gran sollievo dalla classifica: tutte le squadre alle spalle hanno perso e, se alla ripresa del campionato Messina perdesse a Matera, Trani sarebbe matematicamente salva.

Sono questi gli opposti verdetti che, relativamente alle vicende della squadra pugliese, ha emanato l'ottava giornata di ritorno del campionato di serie B1 femminile di volley, in cui un'ottima Primadonna collection Aquila azzurra ha perso 3-1 a Mercato San Severino (23, -19, 13, 23) dopo avere messo ripetutamente alle corde la terza forza del campionato in un palazzetto caldissimo e dovendo fare i conti anche con una serata sfortunata, per usare un eufemismo, della coppia arbitrale.

Il presidente Chieppa, che di solito antepone la critica alla sua squadra quando si perde, questa volta salva in pieno le ragazze e punta il dito su chi ha diretto la gara, i signori Crasta e Bianca di Napoli: «Purtroppo sono incappati in una serata non felice e hanno sbagliato un po' tutto. Ma gli errori che hanno penalizzato noi sono giunti proprio nelle fasi decisive dei set più tirati, il primo ed il quarto, che senza quelli avremmo potuto fare nostri. Ci sono state palle nostre dentro chiamate fuori, palle loro fuori chiamate dentro, invasioni aeree e di piede che credo abbiano visti solo loro. Quando il sottoscritto, di solito molto composto, arriva ad alzarsi dalla panchina per manifestare tutto il proprio disappunto, vuole significare che davvero l'arbitraggi ci ha penalizzato. Peccato – conclude Chieppa -, perché la squadra ha giocato davvero una gran partita e, anzi, il clima infuocato che abbiamo trovato ha motivato ulteriormente le ragazze, cui davvero non posso rimproverare nulla».

In campo Trani ci è andato con Rosalba Di Corato, recuperata dopo la sosta forzata di due gare per problemi alla schiena, ma senza Palma Monitillo, diventata a sua volta indisponibile. Così i coah Chieppa e Filannino schierano dall'inizio alla fine il sestetto tipo (Ricci, Ubertini, Di Corato, Mazzulla, Annese, Presicce, Del Rosso libero), favorendo in alcune situazioni tattiche l'ingresso di Valente in battuta e De Liso in seconda linea.

Primo set con le padrone di casa avanti 8-5 alla prima sospensione obbligatoria, poi bella reazione tranese (9-9) e nuovo allungo salernitano fino al 16-13 del secondo timeout tecnico. L'Aquila azzurra non molla, anzi rosicchia punti fino al 24-23, ma poi perde 25-23 su un pallone di Spataro, caduto a pochi passi dalla panchina tranese, apparso decisamente più fuori che dentro. Il trend negativo delle decisioni arbitrali sembra rafforzarsi nel secondo parziale: 8-5 per le campane e staff tranese sempre più incredulo di fronte ad alcune chiamate apparentemente incomprensibili. Ma la squadra ha il merito di prendere forza dalle avversità e reagire. Progressivamente recupera e va sul 14 pari, ritorna sotto al secondo intermedio (16-14), ma poi, soprattutto con i colpi di Presicce e Di Corato, diventate incontenibili, opera un break di 4-0 (16-18) ed allunga inesorabilmente fino al meritatissimo 25-19 finale.

Il terzo set, per la verità, ha storia fino al 2-3 iniziale per Trani. Poi Mercato San Severino cambia passo e le borsate di Boteva e Mascaro fanno la differenza: 8-3 alla prima sospensione lunga; 16-5 alla seconda e Trani che sembra in predo ad un lungo ed irreversibile blackout. Il secondo timeout tecnico restituisce un po' di mordente a Ricci e compagne, che da quel momento riprendono a giocare punto a punto e perdono il set senza farsi staccare oltre: 25-13.

È il preludio ad un'emozionante quarta frazione, in cui le padrone di casa vanno avanti 8-7 al primo tempo tecnico, poi Trani le sopravanza 9-11 e mantiene il vantaggio minimo alla seconda sosta: 15-16. Ma i direttori di gara, intanto, hanno ripreso ad incidere sui palloni importanti e, così, Mercato San Severino raggiunge e sorpassa Trani fino al 19-17. Sembra finita, ma la Primadonna ha una nuova, rabbiosa reazione che la porta a pareggiare prima (21-21) e andare avanti poi (22-23) al termine di un interminabile scambio mozzafiato che dura tre minuti e merita applausi a scena aperta. Ma è l'ultimo guizzo di gran gioco delle tranesi, che subiscono il decisivo break locale e perdono il set 25-23 lamentandosi ancora delle decisioni arbitrali.

La sosta pasquale potrà aiutare a dimenticare meglio la rabbia di una partita che Trani avrebbe voluto giocarsi ad armi pari e, quanto meno, ad un tie-break che sarebbe stato meritato e sacrosanto. Alla ripresa arriva la capolista Soverato: sembra impossibile, ma ormai il gap che separa Trani dalle prime è enormemente diminuito, a dispetto di una classifica che, intanto, sempre fra due settimane potrebbe già decretare la salvezza aritmetica dell'Aquila azzurra.